Centre for Access to Football in Europe (Centro Accesso al Calcio in Europa - CAFE) e Level Playing Field (LPF) inaugurano la nuova sede centrale a Wembley.

Un gruppo di voci autorevoli del mondo dello sport in materia di governance,  inclusione e non discriminazione si sono riunite ieri in un ufficio dell'Olympic Way in occasione dell'apertura della nuova sede centrale di CAFE e LPF.

Entrambe le organizzazioni portano avanti una campagna per una migliore accessibilità dei tifosi disabili a livello nazionale ed europeo, sotto la guida dell'Amministratrice delegata di CAFE e Presidente di LPF Joyce Cook, che nel 2012 è stata nominata Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico per i suoi sforzi per la causa.

Il Presidente di CAFE e LPF David Bernstein, insignito del  grado di Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico,  già Presidente della FA (Football Association), ha esordito ringraziando la UEFA e i suoi colleghi ufficiali onorari e i fiduciari prima di cedere la parola al Ministro per lo Sport e le Pari opportunità Helen Grant, MP (Member of Parliament – membro della Camera dei Comuni).

Il ministro ha colto l'opportunità per sottolineare i 5 anni di successo di CAFE e i continui progressi di Level Playing Field, oltre all'importanza del loro impegno nella promozione dell'accessibilità per i tifosi disabili in Inghilterra e in Galles:

“Approfitto di questa occasione per rendere omaggio alla direzione, la dedizione e la passione di Joyce. Lei, David e tutto il team hanno spinto molte persone ad interessarsi e contribuire alle attività di CAFE e Level Playing Field. Certo, c'è molto da fare, e lo sport e il calcio devono pensare a come aumentare i finanziamenti a sostegno di questo importante lavoro.”

L'incontro includeva i Vice Presidenti di LPF,  Lord Faulkner e Lord Rosser, il Presidente di  Kick it Out Chair, Lord Herman Ouseley, il membro del Consiglio della FA e del Comitato consultivo e per l'inclusione, nonché Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico Paul Elliott e molti rappresentanti della UEFA, della FA e del mondo dello sport, tutti coinvolti nella discussione su come sostenere CAFE e LPF per ottenere l'accessibilità agli eventi sportivi per tutti i tifosi disabili.

Patrick Gasser è giunto appositamente da Ginevra per confermare l'impegno dell'UEFA:

“Dal momento in cui  Level Playing Field è venuta alla ribalta ricevendo il  Brussels Fans Award nel 2008, non l'abbiamo mai persa di vista. La UEFA e CAFE nel 2011 hanno pubblicato “Access for All” (Accessibilità per tutti), disponibile adesso in 14 lingue, dove sono elencati i nostri standard minimi, e stiamo elaborando dei nuovi criteri per le licenze dei club per la prossima stagione. Ciò dovrebbe portare ad avere un funzionario per le relazioni dedicato all'accessibilità  in ogni Club o Associazione.” (Le finali e i tornei principali dell'UEFA, grazie al supporto di CAFE sono sempre più accessibili grazie a progetti paralleli volti a garantire l'accessibilità per tutti). “E vogliamo continuare a lavorare insieme a CAFE per portare avanti questo programma.”

L'evento ha visto inoltre l'insediamento di David Davies (Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico) come fiduciario di CAFE e Vice Presidente di  Level Playing Field, ma il discorso conclusivo è stato affidato a Joyce Cook che ha utilizzato il palco per lanciare una sfida ai club e agli organi governativi:

“Abbiamo garantito che ciò sia all'ordine del giorno in Europa e non solo. Ma questo argomento ci sta davvero a cuore?”

Elogiando l'UEFA, che ha detto ha contribuito a far sì che “... ciò che è apparentemente impossibile diventasse la norma”, la Cook ha elencato molti esempi di migliore accessibilità in Europa che hanno fatto aumentare il numero dei tifosi disabili negli stadi.

“Dobbiamo essere decisi, imparare sempre dai nostri successi ma anche assumerci le nostre responsabilità. Non dipende solo dai club; anche gli organi governativi hanno una responsabilità concreta e non c'è motivo per non concedere a questo argomento la stessa fiducia data ad altre forme di discriminazione e regolamentazione.”

“Bisogna essere chiari, quando a un disabile è negato l'accesso... fa male, si tratta di discriminazione e esclusione nella loro forma peggiore. Ci viene detto che, in quanto disabili, siamo meno importanti, meno valutati, meno degni. È questo che vogliamo? È questa la reputazione che vogliamo per i nostri sport, i nostri club, per tutti noi? O dobbiamo cercare un'inclusione effettiva. È ora di fare di più. Sì, è ora!”